Pensavo di trovare sui giornali la notizia che il Presidente del Senato Ignazio La Russa era corso in Procura a consegnare la sim e il cellulare del figlio.
Dalla seconda carica dello Stato ci si aspetterebbe un gesto di correttezza e sensibilità istituzionale come questo per non costringere i magistrati a chiedere l’autorizzazione al sequestro al Senato.
La Russa junior è accusato di un reato gravissimo e che non ha nulla a che fare con la tutela delle prerogative dei parlamentari.
Chiediamo al Presidente La Russa di consegnare spontaneamente il cellulare e di non usare la carica istituzionale per condizionare e ostacolare indagini.
La Russa ha dimostrato ancora una volta che è inadatto a ricoprire la seconda carica dello Stato.
Le dichiarazioni, con cui ha assolto il figlio sostituendosi ai giudici e colpevolizzato la ragazza che lo ha denunciato, confermano aggiungono nuove motivazioni alla nostra richiesta di dimissioni su cui abbiamo raccolto 106.000 firme on line e che rilanceremo nei prossimi giorni.
La Russa dovrebbe aver il buon gusto di dimettersi – come Carlo Donat-Cattin nel 1980 – ma non ci aspettiamo uno stile che non ha.
Ci eviti almeno una penosa reiterazione dello scontro politica-magistratura con i giornali e gli esponenti della destra scatenati contro la ragazza e gli inquirenti a difesa dell’indifendibile. Se i magistrati non chiederanno il sequestro della sim sarà lecito dubitare della serietà delle indagini e il sospetto di un condizionamento da parte della politica, se lo chiederanno si costringerà il Senato a una votazione con uno spettacolo umiliante.
La Russa dimostri un minimo di decenza e consegni questa sim.
Qui link petizione #larussadimettiti 👇
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista coordinamento Unione Popolare