«Per avere la pace, serve investire in armi”.

Le parole del discorso di Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO ieri alla Commissione esteri del Parlamento Europeo pesano come un macigno. Un mondo alla rovescia, dove se vuoi la pace devi investire in armi, ancor meglio armi sporche, come le munizioni all’uranio impoverito cancerogeni o bombe a grappolo.

Armi già usati in passato dagli americani durante la guerra del Golfo del 1991 e in Iraq nel 2003, ma anche in Serbia e Kosovo, che hanno fatto migliaia di vittime e malati.

A distanza di due anni, Stoltenberg ricorda orgogliosamente di come vi era una volontà di trattativa e dunque una possibilità di NON avviare questa ennesima guerra. “Nell’autunno del 2021, il presidente russo Vladimir Putin ci inviò una bozza di trattato: voleva che la Nato firmasse l’impegno a non allargarsi più. Naturalmente non lo abbiamo firmato”.

E quando infine si parla degli effetti di questa folle guerra, Stoltenberg parla persino di giorni belli: «le guerre sono per loro natura imprevedibili: ci saranno giorni brutti e giorni belli”.

Ecco, io non penso che la guerra, la violenza, l’uccisone deliberata di civili e bambini possano essere considerati giorni belli. Mai e poi mai. Da nessuna parte!

Se fossi stata di fronte a Stoltenberg, non avrei esitato a rispondergli che le sue parole non sono solo folli, ma raccapriccianti e di una disumanità di cui io non voglio fare parte!

Yana Ehm

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