Tassazione sui redditi da lavoro © lucadp/iStockphoto

Uno studio dell’OCSE spiega che dividendi e capital gain sono tassati molto meno dei redditi da lavoro. In Italia lo scarto è di oltre il 20%

Andrea Barolini

La tassazione dei redditi da lavoro è ancora infinitamente più alta di quella delle rendita da capitale. A certificarlo è un nuovo studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), intitolato “The taxation of labour vs. capital income”. Secondo i governi, insomma, è giusto che chi guadagna mille euro al mese lavorando otto ore al giorno, cinque giorni a settimana, sia penalizzato rispetto a chi ottiene la stessa cifra, intascando, ad esempio, un dividendo legato all’acquisto di azioni di un’azienda, rimanendo comodamente sdraiato sul proprio divano.

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Tassazione sui redditi da lavoro e sulle rendite da capitale a confronto

La porzione più interessante del working paper pubblicato dall’OCSE, però, sta in un altro aspetto. I ricercatori, infatti, non si sono accontentati di comparare la pressione fiscale nei differenti Paesi. Al contrario, hanno svolto un lavoro ben più meticoloso, andando ad analizzare anche tutte le eccezioni, i casi specifici, le deroghe applicate nelle varie nazioni. 

Al fine di rendere il più possibile omogenei i dati, è stato ipotizzato un caso uguale per tutti. È quello di un individuo celibe senza figli né familiari a carico. Calcolando dunque la differenza tra il livello di imposizione fiscale sui salari e quella sui dividendi.

Il risultato è sconsolante. Se si fa eccezione per i tre casi di Spagna, Svizzera e Colombia, in tutte le altre nazioni è più conveniente ricevere dividendi che stipendi. In particolare, è la Grecia a centrare un record negativo: nella nazione europea la distanza tra tassazione dei redditi da lavoro e dei dividendi è di ben 38 punti percentuali. Anche l’Italia, però, si difende bene, con uno sbilancio a sfavore dei salari del 20,1%. Il che supera la media dei Paesi OCSE, che è del 19%.

Quando il sistema fiscale incrementa le disuguaglianze

Ma non è tutto. Se anziché i dividendi si prendesse in considerazione il guadagno realizzato attraverso la vendita di azioni, lo scarto sarebbe ancora maggiore a favore dei capital gain. E tutto ciò è stato calcolato immaginando di avere a che fare con investitori che abbiano dichiarato tutto il loro guadagno in maniera corretta nel proprio Paese. Senza cioè adottare alcuna strategia di elusione fiscale, ancorché parziale. 

Le disuguaglianze, insomma, partono dai sistemi fiscali, dalle loro architetture e dalle loro iniquità. Tenuto conto del fatto che sono i contribuenti più ricchi a potersi permettere di effettuare la maggior parte degli investimenti sui mercati, è evidente che tassare meno del lavoro le rendite da capitale non fa che arricchirli ulteriormente

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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