Giovanni Caprio

La gestione del PNRR continua a procedere lentamente, tra difficoltà, riscritture e ripensamenti e, soprattutto, con scarsa partecipazione e poca trasparenza, a partire dalle numerose lacune della piattaforma Italia domani (https://www.italiadomani.gov.it/content/sogei-ng/it/it/home.html), che non consentono di monitorare, per esempio, i progetti, ovvero le opere e le infrastrutture che concretizzano gli investimenti del Piano. Mancata trasparenza che si riscontra anche sul “fondo complementare”, che investe 30 milioni di euro di risorse nazionali e, quindi, di tutti i cittadini. L’Osservatorio civico OpenPNRR (https://openpnrr.it/), realizzato per analizzare e approfondire il Piano, è stato costretto per ben due volte a chiedere l’accesso ai dati, stanti le numerose informazioni che continuano a non essere rese pubbliche. Anche la Campagna #DatiBeneComune, alla quale aderiscono ben 311 organizzazioni (https://www.datibenecomune.it/), ha ripetutamente evidenziato il limite di trasparenza e d’informazione che accompagna il PNRR a tutti i livelli.

Questa modalità di gestione opaca, verticistica e che taglia fuori i cittadini dal processo decisionale, rappresenta purtroppo una caratteristica che accomuna un po’ tutti gli Stati membri dell’Unione, come evidenziato dallo studio “No recovery without citizens”del Citizens Observatory for Green Deal Financing,che ha messo in evidenza come, escludendo i cittadini da questo processo di trasformazione, l’UE rischia di finanziare investimenti che non soddisfano gli obiettivi del Green Deal europeo, finendo per esacerbare le disuguaglianze e per compromettere gli sforzi collettivi che si vanno attuando verso una trasformazione verde: https://bankwatch.org/citizens-observatory#report. Non sono mancate idee e progetti per cercare di rendere il PNRR il più partecipato possibile, come, per esempio, il progetto LIBenter, che ha l’obiettivo di rendere monitorabile ogni progetto previsto, al fine di consentire di vigilare sull’impiego delle risorse europee e nazionali finalizzate alla nostra ripartenza (https://libenteritalia.eu/). Iniziative dal basso che hanno però trovato non di rado resistenze ed ostacoli.

È del tutto evidente che i cittadini singoli o associati nella loro democratica attività di cittadinanza attiva quando non riescono ad avere accesso alle informazioni, a partecipare al processo decisionale e neppure a interloquire con le amministrazioni responsabili dei procedimenti, non hanno altra strada da percorrere che quella della critica, della segnalazione o dell’esposto pubblico. Soprattutto quando rinvengono anomalie gestionali o presunte illegittimità. È quanto è successo, nel nostro Paese, sugli alloggi per gli studenti universitari, che ha costretto l’Unione degli Studenti Universitari e la Cgil a scrivere alla Commissione Europea chiedendo di effettuare verifiche puntuali in merito al numero degli alloggi universitari legati ai fondi del PNRR (questo il testo della lettera inviata alla presidente Ursula von der Leyen: https://www.unionedegliuniversitari.it/wp-content/uploads/2023/07/Segnalazione-alla-Commissione-Europea.pdf). La Cgil e l’Unione degli studenti hanno segnalato, in buona sostanza, che, nel primo obiettivo raggiunto di 7.500 posti letto che dovevano essere realizzati entro il 2022, l’Italia ha rendicontato anche alloggi già esistenti e operativi, i quali sono stati censiti e la cui destinazione d’uso è stata vincolata. L’obiettivo di realizzare 7.500 posti letto risulta pertanto raggiunto soltanto per il 58%. Ebbene, la presidente del Consiglio, nel suo nuovo libro e durante la trasmissione “Porta a Porta”, ha tacciato l’Unione degli Studenti Universitari e la Cgil di «agire contro la propria nazione» proprio per l’invio di quella lettera.

È “il mondo al contrario” di Giorgia Meloni. Anziché lodare il senso civico di cittadini (che, pur tra mille difficoltà dovute alla scarsa trasparenza di tutte le procedure relative al PNRR, cercano di partecipare, di informarsi e di conoscere, scovando irregolarità e cattiva gestione e arrivando a segnalarle a chi di dovere), anziché prendere provvedimenti nei confronti di chi eventualmente ha mal rendicontato e anziché assumersi le proprie responsabilità per il disastro del Governo sul PNRR, si lascia andare ad accuse verso il sindacato studentesco che, a suo dire, remerebbe contro. Nel mondo al contrario della presidente del Consiglio non va stigmatizzato chi ha tentato di rendicontare posti letto in studentati privati preesistenti, ma chi ha denunciato tale illegittimo tentativo. Nel mondo al Contrario della leader di Fratelli d’Italia (definitasi addirittura “scioccata” da un tale comportamento) “i panni sporchi vanno lavati in famiglia” e le irregolarità non vanno denunciate perché altrimenti si va contro gli interesse dell’Italia (della nazione). In questo loro mondo al contrario, che alla democrazia preferisce la democratura, va non solo ridefinita (o meglio sminuita) l’azione di controllo (vedi Corte dei conti), oppure i contrappesi istituzionali (con lo svilimento del ruolo del Parlamento e delle funzioni del Presidente della Repubblica), ma va anche ridisegnata l’azione della pubblica amministrazione, che non deve mai intralciare “chi vuole fare” e vanno ripensati il senso civico e la partecipazione dei cittadini, che non devono mai disturbare più di tanto il manovratore

https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/09/27/il-mondo-al-contrario-di-giorgia-meloni/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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