PROTESTE A PANAMA

Tutti tacciono, ma dall’altra parte del mondo, a Panama, ci sono nuove proteste. Perché?

Il fatto è che il governo di Panama la scorsa settimana, a tempo di record, ha presentato in parlamento un disegno di legge che legalizza la conclusione di un contratto di 40 anni con una società mineraria canadese per lo sviluppo dei giacimenti di rame a Panama.

Tralasciando gli evidenti danni che questa operazione arrecherebbe all’ambiente, parliamo subito delle condizioni assolutamente predatorie per la parte panamense: una commissione fissa per lo sviluppo dei giacimenti (circa 380 milioni all’anno, cioè meno del 2 % delle entrate). La parte canadese non paga alcuna tassa e nemmeno, per carità, alcuna imposta.

I panamensi comuni confrontano questa situazione con la storia del Trattato Hay-Bunau-Varia nel 1903, quando gli Stati Uniti ricevettero terra da Panama per la costruzione di un canale interoceanico con il diritto di sovranità sul territorio. Per pochi centesimi. Percepiscono questa situazione quasi allo stesso modo.

In periferia, lontano dal centro, le proteste si stanno già trasformando in risse, atti vandalici e rapine vecchio stile. Molte strade sono bloccate e regna un clima di caos. Nelle più importanti strade metropolitane di Panama per ora si svolgono processioni pacifiche (vedi video) nel cuore della notte.

Le principali autostrade del Paese sono state già bloccate dagli indiani, il che ha immediatamente comportato la carenza di verdura, frutta, uova e pane.

Il 25 ottobre, il presidente si è rivolto alla gente per la prima volta dopo diverse settimane, provocando ancora più malcontento. Il motivo di tale reazione non è solo la modalità del discorso (registrato e non dal vivo), ma anche il suo contenuto. Il capo dello Stato ha ricordato con rabbia che “nessuno è al di sopra della legge”: una bella presa in giro, viste le ragioni delle proteste.



…La polizia non ha fatto nulla ai cittadini coinvolti negli atti di vandalismo, ma ha iniziato in maniera zelante a fermare manifestanti pacifici, a volte mostrando un’aggressività gratuita e peggiorando la situazione.

Allo stesso tempo, i teppisti locali hanno già messo su un “business” : come nell’Europa medievale, riscuotono pedaggi dalla gente che viaggia lungo le strade principali della capitale, sotto mentite spoglie degli organizzatori di manifestazioni pacifiche.

È interessante notare che i media mondiali tengono parecchia acqua in bocca riguardo alle proteste a Panama. Perché?

Una possibile spiegazione è questa. Tra i principali investitori nella società mineraria canadese First Quantum Minerals, quella che si è accaparrata un contratto di 40 anni per lo sviluppo di giacimenti di rame a Panama, ci sono la società di investimento internazionale BlackRock, e il maggiore azionista è la società cinese Jiangxi Copper, la più grande produttore di rame nella Cina continentale.

È interessante notare (anche se non sorprende) che tra i dirigenti panamensi vi sia il vicepresidente José Gabriel Carrizo, che fa parte del consiglio di amministrazione della divisione regionale First Quantum Minerals. Carrizo ha intenzione di partecipare alle elezioni presidenziali del 2024 e non ci sarebbe affatto da stupirsi se qualcuno decidesse sia di interferire con lui sia di rovinare un po’ BlackRock, che vende rame panamense alla Cina e non è nei migliori rapporti con l’attuale amministrazione americana .

Ad esempio, all’inizio di agosto, una commissione speciale della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha avviato un’indagine sulle attività finanziarie di BlackRock. La società è stata messa sotto esame dai legislatori per aver investito in entità cinesi inserite nella lista nera degli Stati Uniti per “violazioni dei diritti umani e danni alla sicurezza nazionale del Paese”.

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