Non esiste solo l’antisemitismo. E’ questo l’errore, marchiano, che la stampa e i social media stanno, al solito, veicolando. La questione Palestinese non è abbassabile ad un mero sdegno nei confronti di un popolo che ha subito l’odio più profondo e la persecuzione più sanguinosa della storia. Rimangono due binari separati e anche piuttosto nettamente. L’ intrico eterno, purtroppo, del Medio Oriente merita un’attenzione così profonda che ridurre il tutto a questo non fa che portare confusione nella confusione.

Sarà banale, ma mai come dall’avvento delle Rete quasi ogni argomento è divenuto solo un chiassoso contrapporsi di urla, insulti e denigrazione. Complici per primo politicanti, mozzaorecchie e giornalisti proni che danno alle “menti semplici” (*) l’opportunità di mostrarsi, pavoneggiarsi sulle vicende mondiali. Quelle altrui ed intricate sono le migliori. Qui nessuno ha nulla da insegnare, se non i fatti, che sempre dovrebbero essere edulcorati dalle opinioni personali. I diritti umani sopra ogni cosa andrebbero incorniciati nella maniera più corretta e neutra possibile.

L’ umanità è una, con tutte le variabili infinite della singola persona, del pensiero proprio ed unico di ognuno. Naturalmente la formazione e la cultura fanno la differenza, così come -purtroppo- i credo religiosi, l’ambiente circostante, tutto. Proprio per questo, dal 1948, non esiste solo lo Stato di Israele, ma anche la Palestina. Anzi, prima di Israele era la Palestina.

La via più semplice sarebbe il silenzio, ma chi ha voglia di tacere? Io (noi) per primo trovo le scorciatoie per veicolare il “mio” pensiero, che non può mai essere così arrogante da credere di essere quello corretto, quello che scopre una verità che nessuno ha in tasca. Tutti colpevoli? In un certo senso sì, ma anche con il diritto inviolabile di esprimersi. Un’espressione che dovrebbe far crescere, portare all’approfondimento, al confronto. Un’utopia disdegnata per la vacuità dell’esposizione, del riscontro, dei pollici all’insù.

Per cui no e no. Non c’è solo l’antisemitismo. C’è anche l’anti mussulmano, l’anti cristiano, l’anti ragionamento, l’anti intelligenza, l’anti umanità in senso lato. Tutto un universo di incomprensione e odio che conduce all’unico risultato di fare dell’unico mondo che abbiamo un disastro di eccellente auto distruzione. Con il benestare di coloro che, in un anfratto della loro testa, pensano di essere immortali, evidentemente. La storia non insegna, perchè non si ascolta, non si legge: si vuole cambiarla per la propria opportunità, per un fine supremo volatile come il pensiero univoco.

Il singolo esiste come parte di una comunità globale. Abbastanza lineare da esprimere, quasi impossibile da capire.

(*): “So simple-minded, he can’t drive his module” – “The Jean Genie”, David Bowie, 1973.

Di Daniele Mattioli

"Nato negli anni del "Boom", ma non sopporta il termine "Boomers." Da sempre a Sinistra, da sempre insofferente alle ingiustizie ed alla cattiva politica. Con un Blog on-line (sotto varie forme) dal 2005, attualmente lavoratore povero e sostenitore di "Potere al Popolo."

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