Una delegazione di ministri degli Esteri dei Paesi arabi e musulmani ha visitato la Cina, dimostrando la fiducia nei confronti di Pechino come agente di pace in Medio Oriente. Di seguito la traduzione dell’articolo pubblicato dal Global Times il 20 novembre.

Una delegazione composta da ministri degli Esteri arabi e islamici è in visita in Cina da lunedì a martedì (20 e 21 novembre, ndt). Lunedì, il membro del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese e ministro degli Esteri Wang Yi ha incontrato la delegazione e ha avuto colloqui approfonditi su modalità perportare ad una de-escalation del conflitto in corso tra Palestina Israele, proteggere i civili e cercare una giusta soluzione della questione palestinese.

Durante il Vertice straordinario congiunto arabo-islamico tenutosi a Riyadh, in Arabia Saudita, l’11 novembre, i leader del mondo arabo e musulmano hanno chiesto aiuti umanitari e la fine della guerra nella Striscia di Gaza, in sintonia con la posizione cinese sulla risoluzione del conflitto in corso.

La de-escalation del conflitto in corso tra Palestina e Israele e la protezione dei civili sono chiaramente compiti che i Paesi arabi e islamici, insieme ad altri Paesi, tra cui la Cina, sperano di realizzare nel prossimo futuro sulla questione palestinese. Al contempo, la ricerca di una giusta soluzione della questione palestinese è un obiettivo a lungo termine a causa della sua complessità. Liu Zhongmin, professore presso l’Istituto di studi sul Medio Oriente dell’Università internazionale di studi di Shanghai, ha dichiarato al Global Times che il viaggio della delegazione in Cina è atteso per correggere la lunga marginalizzazione della questione palestinese e attirare maggiore attenzione da parte della comunità internazionale.

Pechino è la prima tappa del tour della delegazione, il che dimostra quanto i Paesi arabo-islamici apprezzino il costruttivo ruolo della Cina nella promozione della pace in Medio Oriente. Nel corso degli anni, la Cina ha sottolineato ripetutamente, in varie occasioni bilaterali e multilaterali, l’importanza di risolvere la questione palestinese attraverso la soluzione a due Stati, sottolineando che la questione è il nucleo del problema del Medio Oriente e non può essere marginalizzata.

Ciò ha portato a un grande senso di fiducia da parte dei Paesi arabo-islamici nel ruolo della Cina per quanto concerne le questioni del Medio Oriente.

Gli esperti ritengono che, mentre continua la nuova fase del conflitto tra Palestina e Israele, gli Stati Uniti, che per lungo tempo hanno sostenuto risolutamente Israele contro Ḥamās sin dall’inizio della guerra, stiano lentamente adattando la loro posizione. Il dilemma principale che Washington si trova ora ad affrontare è che non vuole essere coinvolta troppo nel conflitto regionale in Medio Oriente, pur cercando di restare al fianco del suo alleato Israele e mantenere la sua supremazia sugli affari regionali del Medio Oriente. Pertanto, gli Stati Uniti cambieranno la loro politica sulla questione israelo-palestinese in base alle proprie esigenze e circostanze, ha osservato Liu.

Riguardo alla questione palestinese, l’atteggiamento della Cina è sempre stato coerente. In Medio Oriente, la Cina ha sempre sostenuto soluzioni pacifiche alle questioni e alle dispute calde attraverso una soluzione politica. In particolare, in caso di conflitto armato, ha sempre assunto la posizione di promuovere la pace chiedendo una tregua e la fine della violenza. Una posizione condivisa dalla stragrande maggioranza dei Paesi del mondo, e che è stata naturalmente accolta favorevolmente dalla comunità globale, compresi i Paesi arabo-islamici.

Nel contempo, la Cina ha mantenuto relazioni amichevoli e canali di comunicazione fluidi con quasi tutte le parti della regione. Essa ha adottato una posizione equa e bilanciata nell’affrontare le questioni nel Medio Oriente. Questo è anche un motivo importante per cui i Paesi arabo-islamici credono generalmente che la Cina sia una forza genuina che promuove la pace e la giustizia.

La Cina ha svolto il ruolo di facilitatore della sicurezza e della stabilità, partner dello sviluppo e della prosperità, e promotore dell’unità in Medio Oriente, dimostrando il ruolo del Paese come grande potenza responsabile. Uno degli esempi più recenti della contribuzione della Cina alla stabilità regionale è la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Iran e Arabia Saudita a marzo, sotto la mediazione della Cina.

Sono abbastanza ottimista sul fatto che la Cina sia disposta e farà del suo meglio per contribuire alla pace in Medio Oriente“, ha dichiarato Gong Xiaosheng, ex inviato speciale cinese per la questione mediorientale, al Global Times. “Credo che se i Paesi arabi e Israele ne avranno la volontà, saremo felici di facilitare i colloqui di pace tra le due parti in Cina“.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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