Secondo l’Ufficio dei media di Gaza, un organismo governativo, gli operatori dell’informazione uccisi nella regione palestinese dal 7 ottobre sono circa cento

Vincenzo Giardina

ROMA – Altri due giornalisti uccisi nei raid di Israele nella Striscia di Gaza: una delle vittime, confermano fonti concordanti, è il figlio del capo dell’ufficio di corrispondenza dell’emittente Al Jazeera nella regione palestinese Wael Dahdouh, che nei bombardamenti aveva già perso la moglie, una figlia di 7 anni, un nipotino e un altro figlio di 15 anni. Stando alle informazioni disponibili, Hamza Dahdouh è stato colpito a morte in un raid a est della località di Khan Younis. Un missile avrebbe centrato l’automobile a bordo della quale viaggiava. Oltre a Dahdouh, fotoreporter di 27 anni, ha perso la vita il collega Mustafa Thuraya che era con lui.
Il capo dell’ufficio di Al Jazeera, Wael Dahdouh, 52 anni, aveva già perso quattro familiari in un bombardamento israeliano avvenuto a ottobre.

Secondo l’Ufficio dei media di Gaza, un organismo governativo, gli operatori dell’informazione uccisi nella regione palestinese dal 7 ottobre sono circa cento. In una nota l’assassinio di Dahdouh e Thuraya è definito “un crimine odioso” commesso “dall’esercito di occupazione di Israele contro i giornalisti”. Nel testo l’Ufficio denuncia “una guerra di genocidio contro la popolazione indifesa della Striscia di Gaza”.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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