Lenin
“La libertà è una grande parola, ma sotto la bandiera della libertà dell’industria si sono fatte le guerre più brigantesche.”
Vladimir Lenin
100 anni fa, il 21 gennaio 1924, moriva in Russia Vladimir Ilyich Ulyanov, conosciuto in tutto il mondo come Lenin in quanto leader principale del partito bolscevico e della Rivoluzione d’Ottobre del 1917.
La cosa più grave, a cento anni dalla morte di Lenin, è che la sinistra mondiale si trova di fronte ad una sfida vitale: come ottenere una storica sconfitta del neofascismo con peso di massa, anche tra una parte delle classi popolari? I partiti elettorali sono impotenti di fronte all’impegno attivista “missionario” ideologicamente radicalizzato dei movimenti di estrema destra. Il leninismo è sinonimo di partiti militanti. Lenin fu l’unico leader che sostenne intellettualmente il malcontento popolare, cercando azioni concrete che rovesciassero definitivamente l’attuale “ordine” semifeudale, anche se le “condizioni oggettive” non fossero state infrante.
Va detto che Lenin vive ancora, ispira tutte le rivoluzioni, le contestazioni di classe e gli assalti al cielo.