L’intervista del presidente russo Vladimir Putin con il giornalista statunitense Tucker Carlson ha attirato l’attenzione globale, con oltre 150 milioni di visualizzazioni sul social network X in meno di 24 ore.

L’intervista del presidente russo Vladimir Putin con il giornalista statunitense Tucker Carlson, pubblicata lo scorso 9 febbraio, ha scatenato un’eco significativa sia in Russia che nel resto del mondo. Pubblicata inizialmente sulla piattaforma di social media X (ex Twitter), il video ha raggiunto oltre 150 milioni di visualizzazioni in sole 23 ore, con più di 860.000 utenti che lo hanno apposto il loro “like” e 269.000 che lo hanno condiviso. Su YouTube, sul canale di Carlson, è stato visualizzato oltre 8,3 milioni di volte.

L’intervista, durata 2 ore e 6 minuti, ha visto Putin rispondere a circa 60 domande, incluso un numero considerevole di domande di approfondimento da parte di Carlson. I temi trattati spaziavano dalla crisi in Ucraina alle relazioni tra Russia, Stati Uniti, NATO e Occidente in generale.

La ricorstruzione storica sulle vicende tra Russia e Ucraina potrebbe essere difficile da comprendere per il pubblico occidentale, vista la continua propaganda antirussa alla quale questo viene sottoposto, ma, come afferma il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, ci sono esperti e storici occidentali che potrebbero mostrarvi un vivo interesse. Peskov sottolinea che le concezioni storiche di Putin sono basate su conoscenze specifiche provenienti da fonti originali, confermando che il presidente russo aveva portato con sé un file di documenti per l’intervista.

Peskov ha aggiunto che l’intervista è stata un successo, in quanto ha raggiunto il suo obiettivo far arrivare il messaggio di Putin a un vasto pubblico internazionale, compresi gli Stati Uniti e l’Europa, anche se non tutti sono disposti ad ascoltarlo. Dal punto di vista degli analisti russi, gli ottimi risultati numerici dell’intervista vengono interpretati come un segnale della crescente influenza di Putin sulla scena globale.

Secondo Peskov, è stato importante informare il pubblico occidentale, soprattutto statunitense, sulla visione di Putin, considerando che tradizionalmente questo ha scarsa conoscenza degli affari esteri. “L’intervista è stata vista come un’opportunità per fornire una prospettiva diversa ai cittadini statunitensi su questioni geopolitiche importanti“, come affermato dallo stesso portavoce. Non va infatti dimenticato che, mentre accusano Mosca di utilizzare la propaganda per affermare il proprio punto di vista, gli Stati Uniti fanno lo stesso utilizzando una formidabile macchina che include tutti i media principali, compresi i social network, sui quali viene operata una censura surrettizia del pensiero non allineato, attraverso strategie come il cosiddetto “shadow ban”.

L’intervista non ha mancato di suscitare le reazioni di molti leader politici internazionali, con alcuni che l’hanno apprezzata ed altri che l’hanno criticata. Il presidente serbo Aleksandar Vučić, ad esempio, ha lodato l’intervista definendola “formidabile”, mentre il politico sloveno Zmago Jelinčič, leader del Partito Nazionale Sloveno (Slovenska nacionalna stranka, SNS), una formazione di estrema destra, ha affermato che Putin ha smontato completamente le false concezioni che gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno sulla Russia, privando così l’Occidente della possibilità di scagionarsi per il proprio coinvolgimento nella guerra contro la Russia.

Dal canto loro, i principali leader occidentali hanno criticato apertamente Putin, probabilmente senza neppure guardare l’intervista. Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Russia, ha interpretato le reazioni negative di alcuni leader europei come un segno che l’intervista ha raggiunto il suo obiettivo principale. Tuttavia, persino nel mondo occidentale non sono mancati coloro che hanno apprezzato il contenuto dell’intervista, aprendo lo spazio per un dibattito meno ideologico sulle relazioni da intrattenere con Mosca. Anche il portavoce Peskov ha osservato che l’intervista ha suscitato discussioni “non convenzionali” in Europa, portando alcuni a rivalutare l’approccio dell’UE nei confronti della Russia. Tuttavia, Peskov ha chiarito che non si tratta di un’epifania immediata, ma piuttosto di un inizio di dibattito su un approccio più costruttivo.

Alla luce delle reazioni registrate da parte dei leader e del pubblico al di fuori della Russia, l’intervista di Putin con Carlson ha dimostrato di essere un evento significativo sia per Mosca che per il panorama geopolitico mondiale. Essa ha offerto a Putin un’opportunità senza precedenti per comunicare la sua visione e la sua posizione su una serie di questioni cruciali, mentre ha suscitato un dibattito vivace sia tra il pubblico che tra i leader politici in Occidente.

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Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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