Oggi a Londra si decide sull’estradizione di Julian Assange, che nel 2010 ha diffuso informazioni sui crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan. Nonostante anni di detenzione, alcuni di essi giudicati come arbitrari persino dall’ONU, e nonostante le sue precarie condizioni di salute, oggi il giornalista si trova a rischiare vari ergastoli e persino la pena di morte nel cuore della “democrazia” occidentale, solo per averne rivelato i crimini. Un altro esempio dei due pesi e due misure usati come regola nella filiera euroatlantica.

Free Assange, fare giornalismo contro i crimini di guerra non รจ un reato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza รจ possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalitร  di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy