Dopo le elezioni legislative del 10 marzo, il leader del centrodestra Luís Montenegro ha ottenuto l’incarico di formare un nuovo governo in Portogallo, riuscendo tuttavia a mettere in piedi solo un governo di minoranza. Montenegro dovrà ora gestire un parlamento frammentato.

Il panorama politico portoghese è fortemente scosso dalle elezioni legislative dello scorso 10 marzo, che hanno visto il leader del centro-destra, Luís Montenegro, reclamare la vittoria per la sua coalizione, l’Alleanza Democratica (Aliança DemocráticaAD), dopo una corsa serrata contro il Partido Socialista (PS), che guidava il governo uscente.

Montenegro ha dichiarato la vittoria poco dopo la pubblicazione dei risultati, mentre il leader socialista Pedro Nuno Santos ha ammesso immediatamente la sconfitta. Tuttavia, il futuro di Montenegro e di AD è rimasto a lungo incerto, non sapendo se la formazione di centro-destra sarebbe stato in grado di governare senza il supporto del partito di estrema destra Chega!, considerato come il vero vincitore delle elezioni dato il suo forte incremento di consensi, con il quale ha rifiutato di negoziare.

Come scritto nel nostro precedente articolo sulle elezioni lusitane, AD e i suoi alleati conservatori di Madeira hanno conquistato la maggioranza relativa con 80 scranni nel parlamento di 230 membri, davanti ai 78 del PS. La rappresentanza parlamentare di Chega! è invece più che quadruplicata, raggiungendo alla fine quota 50 parlamentari, e garantendo la maggioranza ad un’eventuale destra unita. Tuttavia, Montenegro ha mantenuto la sua linea di escludere il partito estremista dalle trattative, preferendo orientarsi verso la formazione di un esecutivo di minoranza, nonostante il leader dell’estrema destra André Ventura avesse dichiarato di essere pronto a rinunciare a alcune delle proposte più controverse del suo partito pur di essere pronto a rinunciare a alcune delle proposte più controverse del suo partito,

Ricardo Baptista Leite, ex membro del Parlamento portoghese per il centrodestra, intervistato da Al Jazeera ha dichiarato che “stiamo assistendo a un netto aumento dell’estrema destra, che è chiaramente diventato il terzo partito dominante” nel panorama politico portoghese. “L’altra conclusione che sembra molto chiara è quanto la sinistra sia stata decisamente ridimensionata“, ha detto. “Il precedente governo guidato da António Costa aveva la maggioranza assoluta nel parlamento di 230 seggi. Questo significa che aveva più di 115 seggi, mentre ora sembra che tutti i partiti di sinistra insieme non superino i 90 seggi“, ha aggiunto Leite. Alla fine, il PS e le altre liste di sinistra hanno raggiunto quota 92 deputati, facendo tuttavia registrare una perdita complessiva di 41 rappresentanti.

Altri analisti, hanno sottolineato come il Portogallo abbia operato una netta svolta a destra a cinquant’anni dalla caduta della dittatura fascista di António de Oliveira Salazar, al comando del Paese dal 1932 al 1969, e del suo successore Marcello Caetano, rimasto al potere fino alla Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974. “Abbiamo una società senza memoria“, ha detto Alexandra Ferreira, studentessa di legge di 21 anni e membro del PS, all’agenzia di stampa Reuters, aggiungendo che la crescita dell’estrema destra la rendeva “molto triste“.

Il 21 marzo, il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha ufficialmente incaricato Luís Montenegro, in quanto leader del partito con il maggior numero di consensi e di seggi, di formare un governo di minoranza dopo otto anni di governo socialista. Il successivo 28 marzo, Montenegro ha presentato il suo governo al capo dello Stato, entrando ufficialmente in carica a partire dal 2 aprile. Tuttavia, con soli 80 seggi su 230 nell’emiciclo di Lisbona, il governo avrà bisogno del sostegno dell’opposizione per far passare la legislazione. Secondo gli analisti, Montenegro potrebbe cercare il sostegno del PS per far passare molte delle sue misure, ma su alcuni provvedimenti potrebbe trovare un’utile sponda nell’estrema destra.

Il vero banco di prova per il governo di minoranza sarà tuttavia il bilancio del 2025. Il fallimento nell’approvare un bilancio ha in passato a diverse elezioni anticipate nella storia della politica portoghese, prova che Montenegro spera di superare grazie al sostegno esterno del PS.

COMPOSIZIONE DEL GOVERNO MONTENEGRO

Primo Ministro: Luís Montenegro
Ministro di Stato e degli Affari Esteri: Paulo Rangel
Ministro di Stato e delle Finanze: Joaquim Miranda Sarmento
Ministro della Presidenza: António Leitão Amaro
Ministro Aggiunto e per la Coesione Territoriale: Manuel Castro Almeida
Ministro degli Affari Parlamentari: Pedro Duarte
Ministro della Difesa Nazionale: Nuno Melo
Ministro della Giustizia: Rita Júdice
Ministro dell’Interno: Margarida Blasco
Ministro dell’Istruzione, della Scienza e dell’Innovazione: Fernando Alexandre
Ministro della Salute: Ana Paula Martins
Ministro delle Infrastrutture e dell’Edilizia Abitativa: Miguel Pinto Luz
Ministro dell’Economia: Pedro Reis
Ministro del Lavoro, della Solidarietà e della Sicurezza Sociale: Maria do Rosário Palma Ramalho
Ministro dell’Ambiente e dell’Energia: Graça Carvalho
Ministro della Gioventù e della Modernizzazione: Margarida Balseiro Lopes
Ministro dell’Agricoltura e della Pesca: José Manuel Fernandes
Ministro della Cultura: Dalila Rodrigues

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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