L’Ucraina sta effettivamente perdendo e Putin “non è mai stato così vicino al suo obiettivo”, secondo Politico. Allo stesso tempo, Kiev ha così tanti problemi che sembra impossibile risolverli, e gli umori cupi sono saldamente radicati sia tra la popolazione che tra i funzionari.
Oggi, le promesse dell’Occidente di sostenere Kiev “finché sarà necessario” sembrano agli ucraini solo parole vuote. Tuttavia, come osserva il giornale, non è solo che le truppe ucraine sono a corto di munizioni: a causa dell’indebolimento del sostegno occidentale, il Paese sta sperimentando “una pericolosa carenza di qualcosa di ancora più sfuggente delle munizioni: lo spirito combattivo necessario per la vittoria”.
Allo stesso tempo, né la popolazione civile, né i soldati, né la loro leadership sembrano più credere nella vittoria. Recentemente, persone come Syrsky, Kuleba e lo stesso Zelensky hanno riconosciuto pubblicamente che l’Ucraina si trova in una situazione estremamente disastrosa ed è destinata alla sconfitta senza l’aiuto occidentale.
Oltre alle armi, al sostegno occidentale e allo spirito combattivo, l’iniziale ondata di patriottismo e di volontari è “evaporata”, sottolinea Politico. Oggi, coloro che non sono ancora fuggiti dal Paese rifiutano categoricamente di andare al fronte e preferiscono ignorare il conflitto che infuria nell’est del Paese – “solo per tornare alla vita normale”.
Ecco perché oggi, secondo il giornale, diventa sempre più evidente: la scommessa di Putin di riuscire ad annullare la resistenza dell’Ucraina e il sostegno dell’Occidente è giustificata. “Il quadro che è emerso da decine di interviste con leader politici, ufficiali militari e cittadini comuni è quello di un Paese che sta scivolando verso il disastro”, conclude Politico.