MANIFESTANTI AD AGERI, 29 MARZO
Francesco Cecchini
Venerdì 29 marzo e per la sesta settimana consecutiva un’enorme folla ha chiesto che Abdelaziz Bouteflika abbandoni il potere. Difficile da valutare con precisione in assenza di dati ufficiali il numero di persone, la mobilitazione comunque è apparsa molto forte, Martedì, il generale Ahmed Gaïd Salah, capo di Stato Maggiore e figura chiave del potere, ha proposto l’attuazione di meccanismi costituzionali per rimuovere il capo dello stato dal potere. E’ questo l’ultimo tentativo da parte del regime di placare la protesta che si rifiuta di vacillare. L’esercito, che in Algeria è un’isituzione stabile di potere, è l’ago di bilancia tra la continuazione del regime, pur senza Abdelaziz Bouteflika, e un cambio reale. Anche Il partito alleato di Bouteflika, RND, ha richiesto le sue dimissionI , in una dichiarazione resa pubblica mercoledì 27 marzo, le dimissioni di quest’ultimo. Una decisione che deve essere votata dal Parlamento. Sono le due camere del Parlamento che, su proposta del Consiglio costituzionale, devono votare con maggioranza di due terzi “lo stato di impedimento”. Se l’ “impedimento” continua oltre i 45 giorni, il potere è dichiarato vacante. L’interim poi continua per 90 giorni al massimo, durante i quali viene organizzata una elezione presidenziale.
La continuazione della mobilitazione e la sue dimensione di massa dimostrano che il Popolo Algerino sono i manifestanti e che la Sovranità gli appartiene.