Doge Luca Zaia


Francesco Ceccchini


Anche se la Serenissima da un pò non esiste più, il Veneto da 10 anni è feudo di un Doge, un Doze, Luca Zaia, che si avvia verso il terzo Dogato. Prima il Veneto è stato proprietà politica di Giancarlo Galan di Forza Iitalia, l’ uomo del famigerato MOSE e della corruzione diffusa. L’ attuale Doge Luca Zaia è stato suo vice per cui non può dire di non saperne nulla.
Comunque il Dogato di Luca Zaia presenta delle fessure e in qualche caso vere e propri crepe. Un articolo pubblicato nel numero del 15 agosto di L’ Espresso dal titolo ” Bello il Veneto lo trasferisco a Malta” racconta di un potentissimo avvocato vicinissimo a Luca Zaia e di uno strano asse tra Treviso e La Valletta, Malta.
Il link con l’ articolo è il seguente:
https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/08/14/news/lavvocato-luca-zaia-soldi-malta-1.352135?preview=true
Per senso di reciprocità L’ Espresso subito dopo l’ articolo su Doge Luca Zaia ne ha pubblicato uno su Capitano Matteo Salvini dal titolo, ” Mi mandi due milioni a Seriate”. La Lega, sia quella del Doge Zaia che quella del Capitano Salvini, ha un rapporto interessante con i soldi, ama intascarli a milioni.
Il modello veneto di Luca Zaia è stato raccontato in dettaglio su Ancora Fischia il Vento lo scorso due agosto. Sanità, Pedemontana veneta, MOSE etc.,etc..
Il link con l’ articolo è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2020/08/02/regionali-2020-e-il-modello-veneto-di-luca-zaia/
Ma vi è un punto che vale la pena riprendere e chiarisca che Luca Zaia è sempre andato d’ accordo con il padronato veneto. .
Ai primi di aprile in piena pandemia da coronavirus Luca Zaia, per fare gli interessi di Confindustria, affermò che le fabbriche potevano essere aperte dopo Pasqua, il 14 aprile. Il che scatenò le critiche e accuse dei metalmeccanici veneti di Cgil, Cisl e Uil che ritenevano rischioso riavviare gli stabilimenti per quella data: troppi ancora i rischi legati al contagio da Covid-19. I metalmeccanici veneti di Cgil, Cisl e Uil attaccarono a muso duro il mondo dell industria e censurarono duramente fecero il governatore leghista Luca Zaia che tifa perché le fabbriche chiuse riaprano a metà aprile. Il tutto contenuto in un nota diramata il 4 aprile dai segretari veneti di Fiom-Cgil, Antonio Silvestri, di Fim-Cisl, Massimiliano Nobis, e di Uilm-Uil, Giancarlo Biasin. Queste scelte irresponsabili di Luca Zaia hanno fatto si che ora il Veneto sia maglia nera in Italia nella pandemia da coronavirus.
PARTECIPANTI ALLE REGIONALI VENETE
LEGA.

Doge Luca Zaia e Capitano Matteo Salvini


In Veneto la Lega ha presentato tre liste, ma vi è una guerra tra la lista principale di Doge Luca Zaia e quella di Capitano Matteo Salvini, Lega — Salvini Premier. Capitano Matteo Salvini ha imposto come un diktat di inserire nella propria lista gli ex assessori regionali per assicurarsi un risultato elettorale. Un diktat che non è piaciuto a tutti i leghisti veneti. Le tre liste accolgono 165 candidati e vi è di tutto dal sindaco di Montebelluna Marzio Favero, antimilitarsta e antifascista, a personaggi di destra.
FORZA ITALIA.
Prima di Ferragosto sono stati presentati liste e programma di Forza Italia. Il programma, centrato su un ampia autonomia del Veneto, tutte le 23 materie indicate dal Doge, è un ampio elenco di lodi a Luca Zaia. In cambio questa Forza Italia più zaiana di Zaia vorrebbe tre assessorati.
FRATELLI D’ ITALIA.
Fratelli d’ Italia è più contenuto nelle lodi, anche perché Giorgia Meloni contende a Capitano Matteo Salvini la leadership, in Italia e, quindi, anche in Veneto, della destra. Fratelli d’ Italia punta a superare Lega — Salvini Premier, non facile,ma possibile.
La lista si presenta unita come simbolo, ma con candidati divisi fra Berlato e Donazzan e chi avrà più voti probabilmente avrà, dalla leader Giorgia Meloni, lincoronazione a rappresentare FdI in Veneto.
M5s.

Enrico Cappelletti


L ex senatore vicentino Enrico Cappelletti, candidato-presidente pentastellato sta attaccando il doge Luca Zaia e raccontando un Veneto differente dal Dogato zaiano ufficiale. Recentemente in un’ intervista al Mattino di Padova in merito agli aumenti di casi di coronavirus ha affermato: “È molto grave sentire Zaia prendersi i meriti quando diminuiscono i contagi in Veneto ed invece incolpare il governo quando aumentano. La realtà dei fatti è ormai evidente: dopo 4 mesi in cui il presidente della Regione Veneto ha sfruttato indisturbato l’emergenza coronavirus per fini elettorali dovrebbe tornare ad affidarsi agli esperti, come ha fatto nella fase iniziale dell’epidemia, altrimenti a pagare il conto, salato della sua campagna elettorale saranno i cittadini del Veneto.”
Enrico Capelletti sta azzannando politicamente Luca Zaia, ma sicuramente il suo risultato elettorale sarà condizionato dalla confusione che avvolge M5s anche in Veneto. Vedi caso Virginia Raggi.
PARTITO DEMOCRATICO.

Arturo Lorenzoni
Il Partito Democratico si è liberato di Laura Puppato, sebbene in una dichiarazione a Oggi Treviso dello scorso 29 gennaio la ex senatrice abbia dichiarato che la decisione è stata sua. Comunque anche nel Partito Democratico non dimenticano quello che ha combinato in Consiglio regionale: nel luglio 2011 capogruppo del PD non si è opposta quando fu approvata una legge per salvare la riconversione della centrale di Porto Tolle a carbone; una legge regionale che permetteva al Movimento per la vita, od altri, di entrare negli ospedali senza l autorizzazione della autorità sanitaria, come prevede la 194, ottenne il voto favorevole da Puppato. Il Partito Democratico ha candidato a Presidente del Veneto un civico in una lista civica, Arturo Lorenzoni ex vicesindaco di Padova deludendo così Zanoni e Fracasso, che si aspettavano la candidatura a presidente. Arturo Lorenzoni deve però imparare a mordere Luca Zaia con più efficacia.
VERDI DEL VENETO.
I Verdi del Veneto non sono certo i kmher rosso-verdi francesi, che alle ultime amministrative hanno conquistato città come Parigi e Mariglia. I Verdi del Veneto non conquisteranno la regione, ma aiuteranno, un pò, il Partito Democratico. Così hanno dichiarato.
SIMONETTA RUBINATO.

Simonetta Rubinato
L’ autonomia non è solo il cavallo di battaglia di Lega e Forza Italia, ma anche di Simonetta Rubinato. Simonetta Rubinato ex sindaco, ex parlamentare del Partito Democratico è fondatrice di un movimento federalista. Afferma:Vale più del doppio dei voti di Zaia e in Veneto cè un tasso di consapevolezza che consente la costruzione di un partito.
Comunque per assicurarsi un buon risultato, il 4 agosto ha inviato una lettera aperta al doge Zaia, invitandolo a non presentarsi per un terzo mandato, affermando che anche nella Sernissima vi erano dei limiti. Non è riuscita però a convincere il doge Luca Zaia, che, probabilmente, si pensa Doge a vita del serenissimo Veneto. Riuscirà il suo movimento federalista a strappargli consensi e voti?
SOLIDARIETA’, AMBIENTE, LAVORO.

Paolo Benvegnù
La vera alternativa alla Lega del Doge Zaia e di Capitano Salvini è Solidarietà, Ambiente, Lavoro, che è scesa in campo per sconfiggere il modello veneto del Doge Luca Zaia, ma anche l’ autonomia differenziata, strumento di distruzione della Costituzione. Il programma di Solidarietà, Ambiente, Lavoro è il rovesciamento delle politiche fatte negli ultimi 25 anni nel Veneto e che lo hanno portato ai record nazionali ed europei nel consumo di suolo, negli inquinamenti delle acque e della terra, delle malattie correlate, e ad avere unalta percentuale della popolazione sotto o appena sopra la soglia di povertà relativa.
Paolo Benvegnù, candidato a Presidente del Veneto, ha dichiarato il giorno di presentazione della lista, il 18 luglio a Padova: Noi siamo la sinistra radicale. E quindi siamo alternativi sia al centrodestra a trazione leghista che al centrosinistra a trazione Pd.
La lista Solidarietà Ambiente Lavoro (SAL) è composta da esponenti del mondo del lavoro, delle lotte sociali e ambientali, della cultura.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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