C’era da aspettarselo, il governo di destra filostatunitense di Piñera, nonostante la doppia sconfitta elettorale (elezioni costituenti e amministrative), ostacola il lavoro della Assemblea Costituente eletta dai cittadini che dovrà riscrivere la Costituzione, cancellando quella del dittatore Pinochet tutt’ora in vigore.

La prima seduta è stata sospesa perché quando i 155 deputati sono arrivati ​​nella sede dell’ex Congresso Nazionale, dove si riuniranno, non c’erano microfoni, computer, schermi, reti Wi-Fi, attrezzature sanitarie per il distanziamento e altre istallazioni necessarie.

Ieri la presidente indigena mapuche Elisa Loncón e il vicepresidente, Jaime Bassa, hanno riferito che queste carenze permangono e che domani inizieranno i loro lavori solo se le garanzie tecniche, amministrative e sanitarie saranno create dal Governo.

Bassa ha aggiunto che più che di problemi organizzativi, si tratta di problemi politici e boicottaggi che indicano la mancanza di garanzie da parte del Governo per poter avviare i lavori della Convenzione Costituente e se domani si dovesse ripresentare la stessa situazione, gli eletti non lavoreranno nei locali e cercheranno un’altra sede, probabilmente una università.

Ieri sera, il rettore dell’Università del Cile, Ennio Vivaldi, ha annunciato che le università pubbliche hanno messo a disposizione della Convenzione costituzionale le proprie strutture.

In questa situazione, gli schieramenti del Partito comunista, socialista e Frente Amplio hanno annunciato che presenteranno una richiesta di dimissioni contro il ministro Juan José Ossa, per le mancanze nelle strutture previste per le sessioni della Convenzione Costituzionale.

“Questo è inaudito, vergognoso e ha responsabilità politiche che ricadono sul presidente Piñera e sulla segreteria della presidenza. Il Presidente ha il dovere costituzionale di garantire le condizioni tecniche per il funzionamento della Convenzione. Il ministro anche con decreto dovrebbe garantire le condizioni che oggi non ci sono”, ha detto la deputata comunista Camila Vallejo, citata da 24 ore.

Nicolás Núñez, deputato di 36 anni, avvocato, eletto con la lista di sinistra Apruebo Dignidad attacca il presidente Sebastián Piñera: “Vuole che la Convenzione sia un fallimento, come il suo governo.
E tutto ciò, nonostante il contratto milionario stipulato per con la società Street Machine Corp, per la “Produzione della prima sessione della Costituente”, valutato 450 milioni di pesos.”

La situazione ha generato enorme malcontento tra i deputati, che hanno criticato il Governo con qualifiche che vanno dalla negligenza al boicottaggio dei lavori del conclave.

La Convenzione costituzionale, istituita domenica scorsa in quella che è considerata una pietra miliare storica, consentirà per la prima volta nella storia del Cile, di redigere una Magna Carta con la piena partecipazione popolare.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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