‘Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores! Estas son mis últimas palabras y tengo la certeza que por lo menos será una lección moral que castigará la felonía, la cobardía y la traición’. Questre sono le ultime parole pronunciate da Salvador Allende a Radio Magellanes prima di morire l’11 settembre 1973
Tra gli eventi che hanno segnato una generazione c’è il colpo di Stato militare avvenuto in Cile l’11 settembre del 1973. Tre anni prima di quel tragico evento viene eletto, per la prima volta in Cile, un socialista alla carica di Presidente: Salvador Allende. Nonostante le difficoltà, attua la riforma agraria ed un vasto piano di nazionalizzazioni.
Il governo socialista subisce il boicottaggio economico statunitense, ma non perde la fiducia dell’elettorato ed ottiene l’affermazione anche nelle elezioni alla Camera del 1973.
La figura che abbatterà la democrazia cilena sarà quella di Augusto Pinochet, nominato un mese prima dallo stesso Allende come capo delle Forze armate.
Il giorno del golpe, Salvador Allende non cederà, le sue ultime foto da vivo lo ritraggono con un elmetto e un mitra in mano. Il Presidente morirà negli scontri, chi dice assassinato, chi dice suicidato.
I giorni che seguiranno saranno tragici per il Cile. Nei diciassette anni di dittatura le vittime saranno almeno 32 mila.
Fonti: wikiquote.org e youtube.com