Colombia, quella Colombia partner della NATO che viene “coccolata” dai media mondiali, in realtà è un cimitero per campesinos, sindacalisti, leader sociali, indios e candidati sgraditi ai paramilitari di destra.
Stavolta a cadere sotto i colpi dei sicari in Arauca, è stata Magdalena Cucubana, capo villaggio e leader indigena Makaguan, secondo quanto denunciato da ASOCATA e ASCATIDAR, due associazioni indigene locali.
Secondo la dichiarazione dell’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC), Magdalena, di 70 anni, era fondatrice del Movimento Indigeno e Sociale Alternativo, sarebbe stata decapitata nel quartiere 20 luglio del comune di Tame.
Con la morte di Magdalena Cucubana, parte della sua conoscenza ancestrale sparisce.
Oltre ad essere una leader, Magdalena era conosciuta per la sua vasta conoscenza storica e culturale delle tradizioni dei macarieros, una comunità indigena di cui faceva parte. Si era anche distinta per la sua lotta nel chiedere garanzie dei diritti delle comunità indigene più vulnerabili nella zona.
Le comunità indigene chiedono al Governo che metta finalmente in pratica il piano di salvaguardia delle popolazioni indigene del dipartimento di Arauca e alle autorità che procedano nelle indagini per trovare i responsabili dell’omicidio della leader ancestrale.
Sono oltre 500 i leader sociali uccisi in Colombia dalla firma degli accordi di pace con le FARC disattesi dai governi di destra di Manuel Santos e Ivan Duque.
Traduzione rete solidarietà rivoluzione bolivariana