Maurizio Acerbo –

Con voto di fiducia in Senato il governo (quello dei “buoni”) ha fatto approvare la scelta dell’election day con una gravissima forzatura antidemocratica. La Costituzione ancora una volta diviene merce di scambio dentro una maggioranza di governo che poi blinda il parlamento.

Il referendum sulla modifica della Costituzione si terrà a fine settembre senza il tempo per una campagna specifica che consenta a cittadine e cittadini una riflessione attenta. Inoltre lo scontro tra partiti sulle elezioni regionali e amministrative dominerà il dibattito pubblico che invece durante la campagna dovrebbe essere dedicato all’illustrazione delle ragioni del Si e del NO alla modifica della Costituzione.

Ricordiamo che i “buoni”, i “democratici”, i “liberali”, i “responsabili” portano già la corresponsabilità di fallimentari modifiche della Costituzione: la modifica del Titolo V che ha prodotto un’esasperazione del regionalismo e l’introduzione del pareggio di bilancio.

Ora i piddini, LeU e renziani votano con i grillini per una proposta – quella del taglio del numero (non delle retribuzioni!) dei parlamentari – che già fu avanzata da Berlusconi e che è sostenuta anche da Salvini e Meloni. Tutti uniti contro la Costituzione.

Questa vicenda dimostra che la visione manichea per cui bisogna stringersi intorno al governo per difendere la democrazia è assai poco fondata.

Come comunisti democratici voteremo no a questa ennesima “riforma”, diremo no all’ulteriore riduzione del ruolo del parlamento.

Ancora una volta il bersaglio che tutti i partiti indicano è la Costituzione. Ancora una volta tocca difenderla da questi apprendisti stregoni.
Con l’approvazione definitiva della legge di conversione del decreto elezioni, la maggioranza di Governo compie un vero e proprio capolavoro di cinismo e spartizione.
Fa felice il M5S che vuole votare sulla riduzione dei parlamentari senza permettere all’opinione pubblica di discuterne per occultare i continui cedimenti sul suo programma originario.
Blandisce i sedicenti ‘governatori’ Zaia, De Luca e soci, che volevano votare sotto l’ombrellone ebri di un potere mediatico assoluto di ore e ore di conferenze stampa sulla tragedia Covid.
Deputati e senatori hanno anche colpito la democrazia rappresentativa che viene messa in discussione da una riforma della Carta del 1948 tanto grave da meritare un approfondimento ampio e una nuova legge elettorale autenticamente proporzionale.
Siamo quasi sicuri che tanta astuzia si ritorcerà contro chi la esercita. Le destre, infatti, rischiano, non solo di vincere regionali, comunali e circoscrizionali, ma di vincere le elezioni politiche con leggi elettorali maggioritarie e rappresentanza ristretta.
Neanche le documentate richieste delle rappresentanze degli italiani all’estero hanno suscitato particolari attenzioni.
Per questo, oltre la contrarietà odierna, sosteniamo i ricorsi ai Tribunali annunciati dall’avv. Besostri per contrastare la riunione illegale tra elezioni e votazione del referendum confermativo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=43130

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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