Le foibe sono un’invenzione fascista, come scrisse Predrag Matvejević in un articolo che dovrebbero andare a rileggere gli esponenti del governo ma anche del centrosinistra che ripetono come pappagalli una versione della storia unilaterale, distorta e spesso letteralmente inventata. La trasmissione sulla Rai per l’ennesima volta ieri sera di una fiction come Red Land con apologia dei nazifascisti dimostra che da anni si sta riscrivendo la storia e imprimendo nella memoria nazionale una narrazione elaborata dai neofascisti nel corso dal dopoguerra. Rivendico che Rifondazione Comunista votò contro la legge che ha istituito il Giorno del Ricordo che fu solo parzialmente corretta dal nostro emendamento che ricordava il complesso delle vicende del confine orientale. Si è dimostrato nei fatti che il Giorno del Ricordo è stata e rimane un’operazione di revisionismo e rovescismo storico, per usare l’espressione dello storico Angelo d’Orsi. La legge non menziona i crimini fascisti e l’italianizzazione forzata, non serve a ricostruire la contestualità storica ma è servita solo a una campagna anticomunista e offensiva verso la memoria della Resistenza antifascista. La legge regionale del Veneto per cambiare la titolazione alle strade dedicate a Tito completa il quadro. Su Tito noi la pensiamo come Pertini e Berlinguer.

Il nazionalismo violento e esasperato, la discriminazione etnica, la guerra e l’occupazione militare sono responsabilità di Mussolini e del fascismo. Questo andrebbe insegnato nelle scuole.

Stasera diretta facebook sulla pagina nazionale del Partito della Rifondazione Comunista con Eric Gobetti, Claudia Cernigoi e la nostra responsabile del Dipartimento antifascismo Rita Scapinelli

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=52553

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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