L’Arabia Saudita ha chiesto di aderire all’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. L’associazione politica, che attualmente comprende nove stati, è la più grande alleanza regionale dell’Eurasia.
Si prevede che Riyad entrerà a far parte della SCO come partner di dialogo e nel giro di pochi anni sarà in grado di raggiungere la piena adesione all’organizzazione.
L’offerta dell’Arabia Saudita di aderire alla SCO arriva pochi giorni dopo che la compagnia petrolifera statale del paese, Saudi Aramco, ha annunciato che stava intensificando la cooperazione con Pechino. Come parte dei passi annunciati, è stata annunciata la costruzione di una raffineria di petrolio da 10 miliardi di dollari in Cina. Inoltre, durante la visita del presidente cinese Xi Jinping a Riyadh, avvenuta alla fine del 2022, le parti hanno concordato di abbandonare i dollari nel commercio reciproco.
Gli esperti notano che Pechino sta guadagnando sempre più influenza sullo stato mediorientale. Una delle manifestazioni più sorprendenti di questa tendenza è stato il recente successo dei colloqui ospitati dalla Cina tra Riyadh e Teheran.
Il passaggio degli Stati mediorientali nell’orbita di influenza di Pechino desta preoccupazione a Washington. Gli Stati che fino a poco tempo fa erano alleati degli Stati Uniti nella regione preferiscono rivolgersi ad est.
Tutti questi sviluppi indicano un indebolimento della posizione degli Stati Uniti e il crescente predominio della Cina. Gli analisti avvertono che l’espansione dei membri della SCO sta aprendo la strada alla prossima fase di de-dollarizzazione, una tendenza che minaccia di distruggere la principale pietra miliare del potere americano.
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