Nonostante precisazioni, distinguo e lamentele (l’ultima oggi, di Zelensky – l’esercito ucraino potrebbe far partire la controffensiva e potrebbe avere grandi successi ma al prezzo di perdere troppi uomini, per cui sono necessarie altre armi da parte dell’Occidente e altro tempo, affermazioni che hanno provocato la secca risposta di Martin O’Donnell, portavoce del comando USA nei teatri europeo e africano, che ha ricordato che l’Ucraina ha ricevuto già 600 diversi tipi di armamenti, “più di qualsiasi altro esercito al mondo”), la controffensiva ucraina è partita da un paio di giorni. Per ora si limita a piccole avanzate in direzione dei punti più esposti dei due salienti sviluppatisi intorno a Bahmut, con maggiori successi a sud che a nord dove la situazione, a causa anche della presenza di Soledar e di migliori linee logistiche, è più complessa per chi attacca rispetto all’altra direzione.

Anche se in molti parlano di “sfondamenti”, la situazione per il momento non sembra particolarmente grave e il comando russo non sta facendo affluire riserve, lasciando che le unità maggiormente esposte si ritirino su posizioni più difendibili – e a chi più che legittimamente vede un parallelo con la situazione di Kharkiv va fatto presente però che le ritirate da quelle parti erano di chilometri, qui di poche centinaia di metri. Per ora, ovviamente: se nei prossimi giorni la tendenza dovesse continuare bisognerà che i russi prendano provvedimenti, anche se non è chiaro se quello sarà l’asse principale della controffensiva ucraina o se invece si tratti di un attacco più o meno diversivo, per fare affluire riserve da altri settori del fronte che resterebbero così sguarniti. Siccome questa strategia è già stata tentata quest’estate ed ha avuto parecchio successo, il motivo per cui le riserve russe non affluiscono e si preferisce per ora il ritiro è probabilmente questo. Ad ogni modo, dando sempre per scontato che l’obiettivo ucraino sia avanzare quanto più possibile in direzione del Mare di Azov, un attacco diversivo intorno Bahmut è una buona idea visto che il fronte lì non si è ancora stabilizzato e non sono state costruite le linee di difesa che si vedono, sul lato russo del fronte, sia nel settore di Cherson-Zaporož’e che in quello del Donbas settentrionale.

Prigožin andava dicendo da giorni che si aspettava operazioni ucraine in quelle direzioni e anche oggi ha ribadito il concetto, aggiungendo che dopo Bahmut attaccheranno Bryansk, poi Zaporož’e eccetera, e tutto perché alla Wagner non hanno dato le munizioni (però continuano ad attaccare e ad avanzare in città: ormai l’area ancora controllata dalle truppe ucraine è divisa in due tronconi – sempre senza munizioni, eh. Incredibile). Prigožin fail Prigožin e dice quello che ci si aspetta che dica – e, ripeto, sull’attacco ucraino ai salienti intorno a Bahmut ci ha visto giusto. Però c’è una cosa da dire, molto importante, e lui la sa benissimo, ed è per questo che la sta menando da settimane con la questione delle munizioni (e la sanno benissimo anche Shoigu e Gerasimov).

I due salienti sviluppati intorno a Bahmut non servivano a proteggere i fianchi della città, ma a prendere Časiv Jar in una tenaglia una volta che Bahmut fosse stata conquistata tutta, fare fuori quel nodo logistico e poi procedere verosimilmente a nord verso Sivers’k, insieme ai reparti che stanno aspettando a Kreminna da mesi. Se Bahmut è ancora contestata quei salienti non servono a niente e tanto valeva non prenderli. E chi è che alla fine Bahmut non l’ha ancora presa, nonostante tanti proclami e tanti filmati, inclusa la sfida al duello aereo con Zelensky? La Wagner, ossia Prigožin. Può dare la colpa a chi vuole, a Shoigu, a Gerasimov o ai reparti di volontari del Donbas che si sono ritirati stanotte, ma così come è sempre stato pronto a intestarsi onori e successi dovrebbe riconoscere che se il fronte attorno a Bahmut retrocede la responsabilità è sua, perché, ripeto, quei due salienti servivano ad altro e senza la città sono solo peso morto.

PS – è una cosa completamente irrazionale, ma odio i salienti. Preferisco ritirarmi di 50 chilometri piuttosto che creare un saliente di 20. E nove volte su dieci avrei ragione (il problema è sempre la decima, chiaramente).

PS 2 – non ho il tempo di fare una carta, allego una già fatta. In azzurro i settori ceduti agli ucraini. Ho tolto il simbolo della Wagner dalla carta altrimenti pure mi bannano.

Francesco Dall’Aglio

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