Sono passati oltre tre decenni dal giorno in cui governi e scienziati hanno iniziato a incontrarsi per discutere la necessità di ridurre le emissioni per evitare il collasso climatico. Nel maggio 2019 l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Service delle Nazioni Unite ha diffuso un rapporto in cui tra le altre cose si dice.” Stiamo compromettendo le stesse basi della economica, della sussistenza, della sicurezza ambientale, della salute e della qualità della vita in tutto il mondo. Abbiamo perso troppo tempo. Dobbiamo agire subito”. Risultato? Secondo il presidente della Cop 28 di Dubai svoltasi nei giorni scorsi, il sultano Ahmed Al Jaber, Ministro dell’industria degli Emirati Arabi Uniti nonché amministratore delegato della compagnia petrolifera statale Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc) l’eliminazione dei combustibili fossili, quand’anche graduale, “riporterebbe il mondo nelle caverne”. Capito in che mani siamo per parlare di cambiamenti climatici? Dei negazionisti climatici o quanto meno di governi irresponsabili. In piena corsa verso un surriscaldamento globale siamo nelle mani di veri e propri incendiari privi di qualsiasi visione che non sia quella legata ai propri sporchi interessi. Questo riguarda pressoché tutti i governi dei paesi capitalisti. Pensate solo a Giorgia Meloni che dopo aver appoggiato appieno la presidenza di Cop28 del sultano petroliere Al Jaber dichiara che “serve una transizione ecologica non ideologica” non chiudendo con il fossile ma anzi aprendo al nucleare. Nessuna delega a questi governi fautori di guerre e di consumi energetici che ci stanno portando al disastro. La possibilità di un futuro vivibile sta nel combattere il capitalismo dei disastri e nello sconfiggere i governi che ne fanno gli sporchi interessi.
Ezio Locatelli Prc UP
