Freya Stark esploratrice

Francesco Cecchini

“Importante è conoscere e per conoscere bisogna andare nei luoghi, incontrare la gente, parlare con loro. Solo allora tutto il mondo ti viene incontro come un’onda”.                                                         

Freya Stark                                                                

E Freya ha incontrato il mondo in più ondate. Viaggiò molto, visitando il Medio Oriente e l’  Oriente, avventurandosi in luoghi sperduti e pericolosi.

Freya Stark nacque a Parigi nel 1893, da Flora, una tedesca-polacca di origini italiane, e da Robert pittore e scultore inglese, che le dettero il nome  da un esotico racconto di Conrad “Freya delle sette isole”, ambientato nei mari del Sud.  Un nome quindi premonitore della sua vita.  Inoltre da bambina le regalarono “Le Mille e Un Notte” e leggerlo sicuramente le fece nascere il desiderio di vedere l’Oriente.                                                     Studiò al Bedford College di Londra e al London School of Oriental Studies e iniziò a imparare la lingua araba. Agli inizi della Prima Guerra Mondiale abbandò gli studi e si arruolò come crocerossina in un ospedale della Croce Rossa Inglese e fu  testimone della disfatta di Caporetto. Racconterà questa esperienza in uno dei suoi diari.

Nel 1927 iniziò a viaggiare, Libano,Siria,Palestina, Iraq, Iran, che allora si chiamava Persia, ed altri luoghi fino all’ Himalaya. Esplorò, fotografò, dipinse, scrisse saggi, romanzi e racconti.

Freya Stark giovane

Il 18 novembre 1927 Freya salpò per il Libano  e si stabilì a Beirut, a casa di un’  amica, Rose Audi, con la quale aveva preso accordi prima della partenza. non amò  Beirut, che definì  “dolente città francese” che inseguiva  la  moda di Parigi.  Si dedicò  al perfezionamento della lingua araba,  e si stabilì a tal fine a Brumana, un piccolo villaggio siriano.                   

Dal Libano vaggiò in Siria al Gebel  Druso.  Il monte Druso o gebel Druso , Montagna dei Drusi, è una montagna nel sud della siria alta 1803 metri.  Poi andò in Palestina a dorso d’asino. 

Nel 1928 dopo aver trascorso l’ estate in Italia, raggiunse il padre in Canada fino alla fine del gennaio 1929, quando rientrò in Europa.

Nell’ottobre del 1929 si stabilì a Baghdad, dove visse in maniera più o meno continuativa fino al 1933, e cominciò a pianificare il viaggio in Iran. Per prepararsi all’  impresa imparò il persiano. Benché frequentasse l’  ambasciatore britannico Freya Stark, visse nella sua abitazione,  non assunse il banale stile di vita da espatriato e acquisì una grande comprensione culturale attraverso l’ interazione con gli iracheni. Il che non piacque ai circoli coloniali britannici di Baghdad. Fu giudicata dagli inglesi residenti a Baghdad come una ribelle e pericolosa eccentrica.

Da Baghdad fu importante il suo viaggio in Iran, allora Persia, che preparò imparando il persiano.   Visitò l’arretrato Luristan, nella regione del Pusht-i-Kuh e la Valle degli Assassini. Si addentrò nella Valle degli Assassini con un lettino da campo, una zanzariera e una guida locale. Erano gli anni 30 e la regione non era ancora stata mappata, lo fece lei., disegnando ad esempio la carta geografica delle Valli degli Assassini, e da archeologa riuscì a localizzare le rovine del castello di Alamut.

Viaggiò fino a tarda età. Aveva  84 anni quando ridiscese il corso dell’Eufrate a bordo di una zattera, a 88  visitò l’Himalaya e a 90 percorse il deserto nei pressi di Aleppo.

Scelse Asolo, dove era stata bambina e aveva ereditato una villa,  come buen retiro. Asolo cittadina su un colle dai molti orizzonti, era il luogo ideale adatto per Freya. Ad Asolo morì il 9 maggio 1993, all’ età di 100 anni. A Villa Freya è possibile visitare il giardino trasformato in Parco Atcheologico e Botanico. Nel Museo civico di Asolo vi è una stanza dedicata a Freya Stark.

Da ricordare che nel 1972 le venne conferito il titolo di Dame Commander of the British Empire. Freya Stark era geografa, cartografa ed altro e collaborò con il Ministero dell’ Informazione britannico, Bisogna però tenere in considerazione che da metà degli anni 30 in poi di fronte vi era la Germania nazista e che in ogni caso Freya era simpatetica con i popoli arabi,siriano irakeno.  Significativa la lettera del 6 marzo 1930 a Sir Henry Lawrence dove descrive la situazione in Irak con l’ atteggiamento di superiorità degli inglesi, il risentimento degli irakeni, che vogliono l’  indipendenza.

Freya Stark ad Asolo

Freya Stark, rappresentante della moderna scrittura di viaggio, come Burton, Doughy, Hogarth, Bell, Thesiger e Lawrence, è stata, oltre che esplorarice,  una grande scrittrice. Scrisse una trentina di lavori importanti. La Valle degli assassini, Le porte dell’ araba felice, Le porte dell’ Arabia, Effendi sono stati pubblicati in Italia da Guanda.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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