Il quotidiano israeliano ‘The Jerusalem Post’ spiega perché USA e Israele non vogliono che l’esercito siriano prenda il controllo del Ghouta orientale, a est della città di Damasco.

In un articolo pubblicato mercoledì scorso il quotidiano israeliano ‘The Jerusalem Post‘ si sostiene che la ripresa della regione del Ghouta Orientale da parte delle forze siriane e dei suoi alleati significherebbe due cose: presenza iraniana nei pressi di Israele e la sconfitta degli Stati Uniti di fronte alla Russia in Siria.

Sul ruolo della Repubblica Islamica dell’Iran nel conflitto siriano ha sottolineato che i consiglieri militari del paese persiano hanno aiutato le forze siriane nella loro lotta contro il terrorismo nel paese arabo, in particolare nella campagna di Damasco , Quneitra (sud-ovest) e la città di Daraa (sud-ovest).

Si evidenzia, tra l’altro, che l’Iran ha anche aiutato le forze siriane per sradicare la presenza di gruppi terroristici come l’ISIS (Daesh, in arabo) nel deserto siriano per passare al alture siriane del Golan, vicino al confine con Israele, che rappresenta una minaccia diretta per Israele. Con questi risultati, sostiene il quotidiano israeliano, l’Iran ha aperto un percorso da Teheran a Beirut.

A tal proposito si sottolinea il recupero di questa regione, che è stato per mesi sotto l’occupazione da parte di gruppi armati, garantirà a Teheran il potere di mettere pressione su Israele.

Tuttavia, per la Russia, la liberazione del Ghouta orientale significherebbe che tutta Damasco è sotto il controllo del governo del presidente siriano, Bashar al-Assad, e ciò garantirebbe la permanenza a lungo termine della Russia in Siria, nonché la sicurezza della sua basi aeree e navali nel paese arabo.

La seconda ragione dietro il sostegno russo all’operazione anti-terrorismo nel Ghouta orientale è che se l’intera provincia di Damasco sarà liberata dalle forze governative, ciò darebbe alla Siria e alla Russia una forte influenza nei negoziati politici.

Secondo il media israeliano gli Stati Uniti dovrebbero essere preoccupati perché la caduta del Ghouta farà pressione sui “ribelli siriani” a Daraa e vicino al confine con la Giordania. Questa sarebbe una minaccia per l’influenza degli Stati Uniti e del Regno Unito nel sud della Siria e metterebbe in pericolo la presenza di truppe statunitensi ad Al-Tanf, dove gli Stati Uniti hanno una base militare, ha avvertito il quotidiano israeliano.

Fonte: The Jerusalem Post

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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