Luogo dove è stato ricordato il massacro di Curuguaty.
Francesco Cecchini
Il Paraguay è stato descritto da Roa Bastos come un’ isola circondata da terra nel cuore dell’ America Latina. Quest’ isola è stata posseduta da Alfredo Stroessner dal 15 agosto 1954 al 3 febbraio 1989. 35 anni di brutale dittatura e di efferati crimini. I desaparecidos si sono aggirati intorno alle 500 persone, mentre circa 20.000 furono incarcerate o torturate e altrettante esiliate. I numeri sono approssimativi per difetto.
Alla dittatura di Alfredo Stroessner è subentrato lo stronismo che ha vinto le elezioni del 2018 eleggendo presidente Mario Abdo Benítez, figlio del segretario personale del dittatore. Lo stronismo è caratterizzato da corruzione, clientelismo e da crimini, basti pensare all’ assassinio da parte dell’ esercito di due bambine di 11 anni, Lilian Mariana e María Carmen Villalba.
Il 15 giugno, parenti e vittime hanno ricordato che sono trascorsi nove anni dalla strage di Curuguaty, tragedia in cui persero la vita 11 contadini e 6 poliziotti, durante uno sgombero su un terreno ritenuto illecito dalla famiglia dell’ex senatore Blas N. Riquelme. Il fatto è stato utilizzato da parlamentari per condannare l’ allora presidente della Repubblica, Fernando Lugo e farlo dimettere. I contadini della zona, riuniti nel Comitato Naranjaty, hanno tenuto un atto di memoria nel luogo del massacro, dove hanno chiesto giustizia e terra. Hanno ricordato che il presidente della Repubblica, Mario Abdo Benítez, ha posto il veto al disegno di legge che cercava di concedere loro le terre, dopo aver promesso che avrebbe promulgato la legge che prevedeva la consegna. Il Comitato ha diffuso il seguente comunicato: “Nove anni dopo il massacro di Curuguaty, cosa è successo a Curuguaty? È la domanda che continua a risuonare nella nostra memoria. La libertà di colooro che sono stati ingiustamente accusati è stata conquistata e per la terra lottiamo fino ad oggi per ottenere la giustizia tanto attesa. Un contadino senza terra è come un contadino senza vita, senza cibo, senza istruzione, senza salute. Da nove anni, chiediamo terra e giustizia!”.
Nel luogo in cui si è verificato il tragico evento nel 2012, noto come Marina Cué, perché precedentemente appartenuta alla Marina Militare, è stata celebrata una messa da monsignor Mario Melanio Medina, che ha interrogato i potenti settori politici ed economici che negano il territorio contadini e indigeni, e incoraggiati a mantenere la speranza per la giustizia, la terra e la libertà. Diverse organizzazioni e artisti hanno aderito all’ evento e si sono anche espressi a favore della lotta dei contadini.
8 milioni di ettari di suolo arabile he fra 1954 e 1989 furono distribuiti tra i fedeli del dittatore Alfredo Stroessner. Al giorno d’oggi, questo si è tradotto in uno degli indici di distribuzione della ricchezza terriera più disuguali al mondo: infatti, in Paraguay l’ 1,6% della popolazione controlla l’ 80% del suolo nazionale.

Marina Kue dove è avvenuto il massacro di Cururuguaty.