La provocazione britannica nelle acque territoriali russe è stata un’iniziativa autonoma di Londra oppure concordata in precedenza con Washington? 

A tal proposito non ha dubbi la del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, la quale si dice certa che l’azione del cacciatorpediniere britannico entrato illegalmente nelle acque territoriali russe non avrebbero potuto avvenire senza l’approvazione degli Stati Uniti. Zakharova ha poi evidenziato che i servizi stampa della Casa Bianca e del Pentagono avevano raccomandato ai giornalisti di chiedere a Londra dell’incidente della nave da guerra nel Mar Nero.

“Per quale ragione? La nave era ancora nella parte nord-ovest delle acque del Mar Nero in preparazione per le esercitazioni Sea Breeze tenute sotto il comando degli Stati Uniti. Gli esperti nordamericani notano che unità operative speciali degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Ucraina erano impegnate in corsi di formazione a bordo la nave al momento dell’incidente. In queste condizioni, è impossibile che il ‘passaggio pacifico’ del cacciatorpediniere britannico non sia stato concordato con il “grande fratello”, ha scritto giovedì la diplomatica russa sul suo canale Telegram.

Deliberata provocazione?

L’intrusione in territorio russo non è dovuta a un errore del Comandante della nave da guerra britannica Vincent Owen, ma si tratta di una deliberata provocazione. Per questo motivo non c’è da stupirsi che a bordo della nave da guerra ci fosse un gruppo di giornalisti britannici. Si aspettavano qualcosa… E la conferma principale è la reazione del primo ministro Boris Johnson affrettatosi ad affermare: “Queste sono acque ucraine ed è stato perfettamente corretto utilizzarle per spostarsi dal punto A al punto B”. Dopotutto, la Gran Bretagna non riconosce le rivendicazioni territoriali della Russia sulla Crimea, evidenzia il quotidiano russo Komsolskaya Pravda. 

A conferma della volontà di provocare la Russia deliberatamente vi è il fatto che il percorso della nave da guerra sia stato approvato ben un mese prima. L’intrusione provocatoria sarebbe stata proposta dal ministro della Difesa di Londra, Ben Wallace, che ritiene la Russia come “minaccia numero uno” per la Gran Bretagna. La decisione finale è stata presa dal primo ministro Johnson. Il comando della nave ha ricevuto una rotta pericolosa due giorni prima dell’incidente nel Mar Nero.

“Si prega di prestare attenzione alla data della provocazione”, afferma lo scrittore Gennady Sokolov, che lavora a Londra da molti anni. È specializzato nelle relazioni secolari tra Russia e Gran Bretagna.23 giugno. A una settimana esatta dallo storico vertice tra Putin e Biden a Ginevra. 

Alla vigilia della provocazione, il 22 giugno, è apparso un articolo di Vladimir Putin sul prestigioso settimanale tedesco Die Zeit “Essere aperti nonostante il passato”. Il presidente russo ha teso la sua mano di amicizia all’Europa: “Siamo aperti a una cooperazione onesta e costruttiva. Ciò è confermato dalla nostra idea di creare uno spazio comune di cooperazione e sicurezza dall’Atlantico all’Oceano Pacifico… Ripeto ancora: la Russia è per il ripristino di un partenariato globale con l’Europa. Abbiamo molti argomenti di reciproco interesse. Si tratta di sicurezza e stabilità strategica, sanità e istruzione, digitalizzazione, energia, cultura, scienza e tecnologia, risoluzione dei problemi climatici e ambientali”.

Quindi la deliberata provocazione britannica avrebbe avuto lo scopo di sabotare un possibile riavvicinamento tra occidente e Russia. Una linea condivisa dai settori più oltranzisti in Europa e Washington che così tenterebbero di far saltare ogni possibilità di riavvicinamento. 

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-zakharova_impossibile_che_la_provocazione_britannica_non_sia_stata_concordata_con_usa/8_42038/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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