LE COSE CHE NON STANNO IN PIEDI
Enrico Letta sostiene che l’intesa con Verdi e Sinistra italiana non è un accordo di governo, ma tecnico. La precisazione è giusta. Fin dall’inizio Sinistra Italiana, nelle riunioni che hanno discusso questo accordo, ha sottolineato questa modalità. Detto questo, se le parole hanno un senso, e se gli accordi non si fanno per governare, ci dovrà essere un motivo ancor più importante che li sorregge. Il motivo che è stato portato per giustificare l’ “accordo tecnico” è stato quello di “battere le destre”. E qui, mi dispiace dirlo, ma casca l’asino. Sia per il Pd che per Sinistra Italiana. Nessuno sano di mente poteva ipotizzare di battere la coalizione di tutta la destra unita, stimata al 45%, con una coalizione Pd, Bonino, Di Maio, Sinistra Italiana/Verdi, stimata al 30%. Nessuno poteva pensare di “battere le destre” escludendo il M5S e cioè la forza più importante nello schieramento avverso al centro destra, dopo il Pd. Questo accordo tecnico non si riesce a motivare politicamente, non sta in piedi, non andava fatto. A questo punto, visto che l’obiettivo di governare assieme è escluso in partenza e che per battere le destre occorreva fare altro, meglio orientarsi ad una campagna elettorale fatta su contenuti di sinistra, contro la guerra, l’invio delle armi e l’aumento delle spese militari, quindi alternativi a quelli del Pd, e con lo sguardo rivolto al dopo e cioè con una apertura di dialogo con Conte e Unione Popolare.
P.s. Ieri in commissione Difesa del Senato gli unici voti contrari all’aumento delle spese militari sono stati quelli dei rappresentati del M5S
Claudio Grassi SI